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Cerimonia premiazione 2022

La CERIMONIA DI PREMIAZIONE di A Night in Perfumeland 2022 si svolge DOMENICA 4 SETTEMBRE ORE 14.30 presso MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Saranno presentate al pubblico le 8 fragranze realizzate come saggio di fine corso dagli studenti di profumeria di Smell Atelier.

Saranno annunciate le 3 fragranze più votate dalle 2 giurie del concorso e sarà assegnata una menzione speciale.

INGRESSO LIBERO
CONFERMA LA TUA PARTECIPAZIONE 


DESIDERIAMO RINGRAZIARE:

le profumerie che hanno valutato le fragranze: Antica Profumeria Sacro Cuore – Bologna Campomarzio 70 – Roma Gabriella – Ravenna Le Beau – Verona Mirem – Mantova Narciso – Verona Neos 1911 – Caserta Seduzioni – Marsciano 

Tutti i socie e le socie che hanno partecipato all’iniziativa: Azzurra Bergamo, Catia Ceccarelli, Silvana Cincotti, Maela de Carli, Lidia de Nigris, Elena de Socio, Valentina di Pucchio, Gabriela Guidetti, Margherita Gaviraghi, Annalisa Ghibesi, Annalisa Lo Monaco, Lazzaro Mussini, Leila Rossi, Mauro Uberti, Paola Vergari

Pagina web del concorso: https://www.smellatelier.it/a-night-in-perfumeland-2022/

Pronti per l’Intelligenza Artificiale?

C’è chi allena gli umani e chi allena i computer.
Da diversi anni l’industria delle fragranze sta guardando con molto interesse al mondo dell’Intelligenza Artificiale. L’intento è infatti quello automatizzare la miscelazione delle sostanze, sulla base alle formule messe a punto dallo staff dei profumieri. Ma ultimamente si è affacciata all’orizzonte anche l’idea di affidare ai robot la formulazione stessa dei profumi.

Si, avete capito bene. L’intelligenza artificiale può sostituire il profumiere nel processo creativo. Ma a quale scopo? Frederik Duerinck, che ha realizzato il primo esempio di “profumeria algoritmica” battezzato ScenTronix, ritiene che la sua invenzione sarà utile per soddisfare le aspettative di un pubblico sempre più desideroso di avere fragranze personalizzate.

Duerinck è convinto che la richiesta di profumi su misura sia destinata a crescere in modo esponenziale e sarà perciò indispensabile trovare sistemi per abbattere i costi di produzione. Il che significa minimizzare l’intervento umano e trasferire l’expertise del profumiere a una macchina.
Finora il profumo personalizzato è sempre stato un lusso che comportava l’esborso di parecchi $$$$. Infatti, un profumiere che realizza una formula mette in gioco le medesime competenze e impiega lo stesso numero di ore sia che operi per un conto di un’azienda, sia che lavori per richiesta di un privato. Questo significa che il singolo deve sostenere quasi gli stessi costi di un’azienda intenzionata a commercializzare il prodotto. Se il profumiere è molto famoso le cifre richieste sono a quattro zeri!

Quella dei profumi su misura è in effetti una tendenza di cui si parla molto, vuoi per un’effettiva richiesta da parte delle persone, vuoi perché molte aziende stanno puntando a questo servizio per differenziarsi dai concorrenti. Cercano quindi di affermare un nuovo bisogno, un po’ come quando la Apple ci convinse che non potevamo vivere senza uno smartphone!

Ma la domanda è: la personalizzazione conserva il suo fascino anche se realizzata da un robot? La nostra risposta è no. Gran parte del valore del prodotto su misura, risiede nella cura manuale e nel fatto di avere un prodotto NON INDUSTRIALE. Gran parte del bello consiste nell’avere un UMANO che ci ascolta e si dedica proprio a noi.

Possiamo quindi davvero fare di meglio che allenare i computer a creare fragranze. Possiamo allenare noi stessi! Possiamo investire nella nostra intelligenza e nella nostra abilità sensoriale. E creare i profumi che desideriamo, per noi o per gli altri, senza bisogno di scomodare un algoritmo.

Noi di Smell Atelier crediamo in questo futuro, fatto di persone istruite, consapevoli e creative.
Se anche tu credi in una profumeria umana, anzi forse persino umanistica, non puoi restare indifferente a questa chiamata: sabato 3 ottobre 2020 inizia la 3a edizione di LA NATURA DEL PROFUMO – ciclo 1, il corso di profumeria naturale di Smell Atelier.

Quello che mette il potere nelle tue mani: potere di fare e di creare.
Un corso utile sia a chi vuole cimentarsi nella composizione di fragranze, sia a chi vuole capire meglio come nasce un profumo, comprendere la sua logica e il suo linguaggio. Un’esperienza di immersione nelle sostanze odorose, ricche di fascino e di storia, da cui emergere arricchiti e profondamente ispirati

Il Profumo di Madame Bovary

Madame Bovary mi ha fatto compagnia durante l’estate. Il romanzo di Flaubert è ricco di dettagli olfattivi, così me lo sono gustata alla luce di questa mia ormai conclamata fissazione per gli odori. Il racconto, specialmente nella prima parte, è costellato di profumi che diventano quasi un simbolo della vitalità piena a cui Emma aspira. Quando incontra l’amore e decide di seguirlo a qualsiasi costo, si veste con abiti costosi, si cosparge di creme e ad ogni appuntamento versa abbondante profumo sul fazzoletto e la biancheria.
Ma quale profumo esattamente?
Flaubert non ci risparmia questo dettaglio, così sappiamo che si tratta di Patchouli.

Chi oggi sente questo olio essenziale, così terroso e canforato, forse non lo associa immediatamente alla seduzione e alla sensualità femminile. Ma nella prima metà dell’Ottocento era un odore molto amato dalle donne. Il Patchouli arrivava dall’India insieme alle sciarpe di cashmere, vero e proprio must dell’abbigliamento femminile come si vede in molti dipinti dell’epoca. Probabilmente Emma Bovary non possedeva i preziosi scialli d’importazione ostentati dalla prima moglie di Napoleone, Josephine de Beauharnais. Ma poteva permettersi il loro profumo con cui alimentava i propri sogni di elevazione sociale.

Divenuto agli inizi del Novecento un elemento caratteristico delle fragranze chypre, il Patchouli è oggi un ingrediente molto versatile e richiestissimo.

Ti interessano le materie prime e le loro storie?
Dal 27 agosto ricomincia il corso on-line di Training Olfattivo.
Ogni giovedì dalle 14:00 alle 15:00 ci dedicheremo alla scoperta delle materie prime del profumo, allenandoci a percepirne le caratteristiche e a descriverle con le parole. Sentiremo sia quelle naturali sia quelle prodotte in laboratorio e vedremo come anche gli odori che dovrebbero esserci familiari sono difficili da riconoscere “alla cieca” se non abbiamo fatto un esercizio specifico.

D’altra parte ogni scuola di profumeria sottopone gli studenti a questo tipo di training che può durare molto tempo. Così anche noi affronteremo l’allenamento un po’ per volta, traendo vantaggio dalla costanza. Un appuntamento alla settimana, per un minimo di 5 incontri.
È possibile iscriversi al Training Olfattivo in qualsiasi momento. Considera però che a noi sono necessari almeno 7 giorni per preparare e recapitare a domicilio il kit olfattivo.